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CLAUDIO NOLIANI letterato e compositore

Lunedì 21 settembre, con inizio alle ore 17.30, presso la Sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo Gopcevich, Gabriella Norio, Claudio Grisancich e Fulvio Marion intervengono su “CLAUDIO NOLIANI letterato e compositore”.

Nell’ambito del ciclo dei “Lunedì dello Schmidl” compie il giro di boa la serie di appuntamenti dedicati a Claudio Noliani, che fa seguito alla cerimonia di scoprimento della targa sull’edificio della Casa della Musica dello scorso 29 agosto, nel segno dell’omaggio che il Comune di Trieste ha voluto dedicare al grande etnomusicologo, compositore, insegnante, giornalista e scrittore, nato a Trieste il 13 dicembre 1913 e scomparso, sempre a Trieste, il 29 agosto 1991.

Dopo il preludio musicale della pianista Hiromi Arai, sarà Gabriella Norio ad illustrare il Fondo “Claudio Noliani”, istituito presso la Biblioteca Civica “Attilio Hortis” a seguito della donazione della famiglia Noliani e di Per Paolo Sancin nel giugno del 1996. Il Fondo si riferisce esclusivamente all’attività compositiva di Noliani e copre un arco temporale che va dal 1930 al 1969. Sebbene nessun documento di carattere personale sia presente in questo piccolo archivio, il materiale musicale non soltanto ben documenta l’evoluzione artistica di Noliani, ma lascia trasparire attitudini, interessi, inclinazioni e progetti ad ampio raggio. Dalla lettura degli spartiti affiora tutta una serie di legami di amicizia e di affetto che fanno trasparire in filigrana una fitta rete di rapporti interpersonali.
Fulvio Marion ricorderà l’attività di Noliani quale apprezzato compositore di canzoni di musica leggera, su testi sia italiani che dialettali, con particolare attenzione alla sua partecipazione, in qualità di autore di musiche, al Festival della Canzone Friulana di Pradamano e alla “Cetra dei Piccoli”, concorso di canzoni a Cividale con le scuole elementari per brani in lingua, con versi scritti dagli scolari e da Noliani musicati.
A Claudio Grisancich spetterà infine il compito di delineare il ritratto di Noliani autore di testi per il teatro o destinati alla radio nonché di racconti e di poesie, sia in lingua italiana sia – e, forse, la parte più cospicua – in dialetto triestino.
Le origini dalmato-armene del padre (la nonna materna era di Smirne), osserva Grisancich, ne faranno un triestino tipico: nella scelta della parlata che Noliani adotterà per dar forma letteraria alla sua poesia dialettale privilegerà la schietta vernacolarità del popolo cui si sentirà sempre strettamente legato proprio perché cultore, studioso e amorevole conservatore dei suoi canti improntati a una spontanea, inarrivabile genuinità di fondo. Pur conoscendo e ammirando l’opera di Virgilio Giotti, il maggior poeta in dialetto triestino, Noliani non sarà attratto da quella “ecriture d’artiste”, ma guarderà piuttosto ai poeti di fine ‘800 (Giglio Padoan) del primo ‘900 (Adolfo Leghissa) e a quel fuoco d’artificio che sarà Angelo Cecchelin, mitigandone però il furore linguistico con la pensosità un po’ dolente di Flaminio Cavedali.
Claudio Noliani non si disse mai poeta, lo scrisse di suo pugno nella sua “Summa poesis”: “Poeta un corno! No, no per carità. Non sono stato, non lo sono adesso né sarò mai un poeta”. Eppure per quanto lo negasse, soltanto un poeta poteva molti anni dopo quella sua drastica affermazione, datata 2 luglio 1935, dettare questa frase: “Chi restituisce al popolo i suoi canti che svaniscono, gli restituisce l’anima”.

L’omaggio a Claudio Noliani si concluderà lunedì 28 settembre con l’appuntamento dal titolo “L’EREDITA’ DI CLAUDIO NOLIANI”, al quale prenderanno parte Giuliana Stecchina, Bruno Rossi, Pier Paolo Sancin, Valter Colle e Roberto Frisano, con Llambi Cano al pianoforte.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Info
Tel. 040 675 4039
museoschmidl@comune.trieste.it

Palazzo Gopcevich

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