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LA SONNAMBULA

Settimo appuntamento con RACCONTA L’OPERA
Ciclo di conversazioni con ascolti a cura dell’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”
Giovedì 4 maggio 2017 ore 17.30

In concomitanza con la festività del Primo Maggio (giornata nella quale il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” sarà aperto al pubblico), slitta a giovedì 4 maggio 2017, alle ore 17.30, l’appuntamento dedicato a «LA SONNAMBULA» di Vincenzo Bellini, quale settima tappa, – nell’ambito del cartellone dei “Lunedì dello Schmidl” – di «RACCONTA L’OPERA», il nuovo ciclo di guide all’ascolto delle opere in scena al Teatro Verdi. L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.
L’opera, nella produzione firmata da Giorgio Barberio Corsetti, sarà in scena al Verdi da venerdì 5 a sabato 13 maggio sotto la direzione del Maestro Guillermo Garcia Calvo. L’incontro, come di consueto nella sede del Museo Teatrale a Palazzo Gopcevich (Via Rossini, 4) e col supporto di esempi musicali e video, sarà curato da Elisabetta D’Erme, con la partecipazione del baritono Filippo Polinelli quale ospite d’onore.
La vicenda di «La Sonnambula», il cui libretto si deve a Felice Romani, è tratta da «La Somnambule, comédie-vaudeville» di Eugène Scribe e Germain Delavigne del 1819, nonché da «La Somnambule ou L’arrivée d’un nouveau seigneur, ballet-pantomime» dello stesso Scribe e Pierre Aumer del 1827. Nel 1831 Vincenzo Bellini compose l’opera in soli due mesi, mentre si trovava a Moltrasio sul lago di Como, ospite nella villa dei Conti Lucini Passalacqua e vicino alla residenza di Giuditta Turina, una giovane dama con cui intratteneva una relazione sentimentale. Inizialmente il duca Litta di Milano aveva commissionato al compositore catanese un’opera tratta da «Hernani» di Victor Hugo (in seguito musicato da Giuseppe Verdi), ma l’opposizione della censura austriaca spinse il musicista ad abbandonare il progetto originario e a scegliere, anche su suggerimento di Felice Romani, un soggetto di carattere pastorale e idilliaco. Parte della musica già composta per «Hernani» fu impiegata proprio nella «Sonnambula» e, successivamente, anche nella «Norma». La partitura, ricca di pagine famose come «Prendi l’anel ti dono», «Come per me sereno», «Vi ravviso o luoghi ameni», culmina in una delle più sublimi arie per soprano ovvero la celebre «Ah, non credea mirarti», che la protagonista Amina canta in stato di sonnambulismo. L’opera debuttò al Teatro Carcano di Milano il 6 marzo del 1831 con un cast stellare: il soprano Giuditta Pasta nel ruolo del titolo, il mitico tenore Giovanni Battista Rubini quale Elvino e il basso Luciano Mariani nel ruolo del Conte Rodolfo. Dedicata da Bellini all’amico musicista Francesco Pollini, l’opera ottenne un grandissimo successo sin dalla prima rappresentazione, diventando in seguito uno dei titoli di riferimento della grande tradizione belcantistica italiana.
L’ingresso alla manifestazione è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Palazzo Gopcevich

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