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Lunedì dello Schmidl. La passione musicale di Enrico Elia

Dedicato alla passione musicale di Enrico Elia, è nel segno della collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” e la Società di Minerva l’appuntamento in calendario lunedì 15 febbraio, alle 17.30, alla sala Bobi Bazlen di palazzo Gopcevich (Via Rossini 4) nell’ambito del cartellone dei «Lunedì dello Schmidl». L’ingresso alla manifestazione è libero, fino ad esaurimento di posti disponibili.

Nato a Trieste il 26 maggio 1891, arruolatosi volontario nell’esercito italiano nel giugno del 1915 e caduto sul fronte isontino il mese successivo, Enrico Elia è l’autore dello scritto «La Falena (leggenda in tre atti di Antonio Smareglia su libretto di Silvio Benco)», recentemente pubblicato dalla EUT (Edizioni Università di Trieste) quale quaderno dell’Archivio degli scrittori e della cultura regionale, a cura di Elvio Guagnini e con interventi di Gianni Gori. Si tratta di una tesina universitaria (di cui è stato rinvenuto il manoscritto originale) sottoposta dal giovanissimo studente e scrittore triestino Elia all’attenzione di Guido Mazzoni, professore di letteratura italiana all’Istituto di Studi Superiori di Firenze.

Introdotti da Stefano Bianchi (Conservatore dello “Schmidl” e coordinatore del programma dei «Lunedì»), saranno gli stessi Elvio Guagnini e Gianni Gori ad illustrare la figura di Elia e questa sua fino a ieri inedita esperienza saggistico-musicale.

Intervengono all’incontro anche la flautista Giuliana Krizman, il mezzosoprano Simonetta Cavalli e la pianista Tiziana Bortolin, che eseguiranno alcune pagine musicali di Enrico Elia. Lo scrittore (che Piero Gobetti considerava uno dei più originali tra i giovani triestini che si avvicinarono prima della guerra alla letteratura italiana) frequentò infatti con promettente talento anche la musica, avvicinò Pizzetti, raccolse e armonizzò alcuni Canti popolari della Svezia, della Scozia e della Finlandia e scrisse un Lento per flauto e pianoforte: pagine che per la prima volta saranno offerte all’ascolto del pubblico.

Palazzo Gopcevich

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