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Teatri di guerra: l’attività teatrale a Trieste negli anni del primo conflitto mondiale

Nella settimana di Pasqua (con apertura domani, giovedì 24 marzo) e per l’intero mese di aprile, il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” propone alla Sala “Attilio Selva” di Palazzo Gopcevic (via Rossini 4, piano terra) l’allestimento “Teatri di guerra: l’attività teatrale a Trieste negli anni del primo conflitto mondiale”.

In visione, sullo sfondo della città di allora riprodotta nelle immagini della Fototeca dei Civici Musei di Storia e Arte, una quarantina di manifesti originali e una selezione di documenti riferiti alla programmazione dei teatri triestini dal giugno 1914 al novembre 1918.

Temporanea estensione del percorso espositivo permanente dello “Schmidl”, “Teatri di guerra” si configura anche come un approfondimento dell’omonima sezione della mostra “14-18. Due fronti, una città” in corso al Salone degli Incanti (ex Pescheria) fino al 19 giugno.

Gli anni che precedono lo scoppio della Prima Guerra Mondiale sono scanditi a Trieste da una straordinaria attività teatrale che si sviluppa in parallelo sui versanti della prosa e della lirica, della musica sinfonica e di quella da camera, ma anche dell’operetta, del cinema, del teatro di varietà e perfino del circo.

Il 28 giugno del 1914, l’assassinio a Sarajevo dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia segnano inevitabilmente una brusca inversione di tendenza. Il lutto per la morte dell’erede al trono sancisce il temporaneo congelamento di ogni attività teatrale. Un mese più tardi, con la dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia, Trieste entra nel vortice della “grande carneficina”. Il 24 maggio 1915, con l’entrata in guerra dell’Italia contro l’Austria, Trieste è proiettata a tutti gli effetti sui due fronti.

In questo contesto la vita dei teatri non si ferma. Mutano tuttavia in maniera significativa modalità e contenuti della programmazione. Al costante tutto esaurito dei cinema e dei teatri di varietà e alle numerose iniziative di beneficenza corrisponde una radicale battuta d’arresto della lirica e una rimodulazione dei cartelloni di prosa. Emblematico, da questo punto di vista, il destino parallelo delle stagioni di cui è protagonista l’attore Angelo Calabrese (celato dietro il nome d’arte di Carmelo d’Angeli) al Politeama Rossetti e la stagione lirica al Teatro Verdi nell’estate del 1917, sponsorizzata da «S. S. il Principe Sascha di Thurn e Taxis», con le maestranze dell’Opera di Vienna.

 

La mostra “Teatri di guerra” sarà visitabile come detto da domani, 24 marzo, fino a domenica 1 maggio, con orario 10-17, da martedì a domenica, con il biglietto d’ingresso al Museo.

Palazzo Gopcevich

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