Cerca
Close this search box.

Il direttore d’orchestra

Genesi e storia di un’arte
Conversazione di Ivano Cavallini

Lunedì 25 marzo 2024 Ore 17.30

Il calco della mani e una bacchetta del grande direttore d’orchestra Victor de Sabata (Trieste, 10 aprile 1892 – Santa Margherita Ligure, 11 dicembre 1967) in esposizione al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”

Le bacchette di Franco Faccio, Antonio Smareglia, Gialdino Gialdini, Fortunato Cantoni, Victor de Sabata e Herbert von Karajan in esposizione al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” ci raccontano la storia dell’arte della direzione d’orchestra. Quando e come appare sulla scena musicale il direttore d’orchestra? Quando e come diventa una figura iconica e quando il dirigere ottiene la dignità di una moderna disciplina dell’arte musicale? Introdotto da Stefano Bianchi e sollecitato da Stefano Sacher, a queste domande darà risposta Ivano Cavallini nell’incontro in calendario lunedì 25 marzo 2024 alle ore 17.30, alla Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich (Via Rossini, 4), nell’ambito del cartellone dei «Lunedì dello Schmidl», il ciclo di approfondimenti che il Museo Teatrale da oltre un quindicennio offre sulle proprie collezioni al pubblico dei cultori della musica e del teatro.

Già professore di musicologia all’Università di Palermo, Ivano Cavallini è autore del volume «Il direttore d’orchestra. Genesi e storia di un’arte», di recente pubblicazione per le Edizioni Curci, nel quale compie un’ampia disamina dei sistemi della direzione d’orchestra in uso dalla fine del Seicento, quando nacquero i primi complessi moderni, sino ai primi decenni del Novecento, l’epoca dominata dal direttore divo e despota del podio.

I temi sviluppati nel volume saranno al centro della conversazione di lunedì 25 marzo, che illustrerà i percorsi segreti dell’affermazione della “nuova arte”, prima in Francia e quindi in Germania, a partire dalla direzione a due, spartita tra il maestro al cembalo e il primo violino, passando in rassegna gli scritti di importanti compositori-direttori (tra i quali Schumann, Berlioz, Liszt e Wagner) e il lavoro delle prime associazioni concertistiche di Lipsia, Parigi e Londra. Saranno quindi illustrate le modalità d’uso della bacchetta onde rappresentare il ritmo e il disegno della frase musicale: elemento destinato a diventare qualificante quando si consuma la separazione consensuale tra la composizione e l’esecuzione e si riconosce nel direttore il vero interprete, ossia il solo artista in grado di tradurre in suono la partitura facendo dell’orchestra il proprio strumento.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Palazzo Gopcevich

Cataloghi

Notizie

Condividi