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Il Pianoforte

Nelle STANZE DELLA MUSICA del CIVICO MUSEO TEATRALE “CARLO SCHMIDL” con le scuole di strumento della GLASBENA MATICA

Giovedì 17 marzo 2016 ore 17.30

IL PIANOFORTE

Con gli allievi delle classi di

Tamara Ražem, Beatrice Zonta, Denisa Versova e Claudia Sedmach

Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”

Palazzo Gopcevich

Via Rossini, 4

Trieste

 

In calendario giovedì 17 marzo con inizio alle ore 17.30, è nel segno della PIANOFORTE il terzo di una terna di appuntamenti nelle STANZE DELLA MUSICA del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” con le scuole di strumento della Glasbena Matica.

La formula è quella di una speciale visita guidata, curata da Stefano Bianchi, Conservatore del Museo, e dedicata di volta in volta ad uno o più strumenti delle collezioni dello “Schmidl”, nella sua sede di Palazzo Gopcevich (Via Rossini, 4), presentati in questo caso dai giovani musicisti della Glasbena Matica e dai loro insegnanti.

Ad accompagnare i visitatori alla scoperta della storia, del funzionamento e del repertorio del pianoforte, saranno Marat Acquavita, Helena Lupinc, Vida Gallo, Dana Tenze, Julija Kralj, Noemi Cresevich e Peter Soban, allievi delle classi di Tamara Ražem, Beatrice Zonta, Denisa Versova e Claudia Sedmach.

Particolare attenzione sarà rivolta all’evoluzione che porta dal fortepiano settecentesco e primo-ottocentesco al pianoforte moderno, a partire da due strumenti di particolare pregio nella collezione della “Schmidl”:

Il primo è il fortepiano realizzato a Trieste da Giovanni Heichele all’inzio dell’Ottocento. Lo strumento, donato da Giovanni Scaramangà e restaurato a cura dell’Innerwheel Club di Trieste (anno sociale 1993-94) si presenta in perfetto stile imperiale, con decorazioni e bassorilievi di classico rigore. La presenza al suo interno di meccanismi atti a riprodurre le cosiddette ‘turcherie’ rinvia invece alla grande suggestione esercitata dalla banda turca sulla cultura musicale absburgica tra Sette e Ottocento: una suggestione alla quale non si era sottratto il grande Wolfgang Amadeus Mozart. Si pensi alla celebre Marcia turca che chiude la Sonata in la maggiore K 331, o all’opera tedesca Il ratto dal serraglio.

Lo strumento è l’unico esemplare dei quattro fortepiani di Giovanni Heichele, giunti fino a noi, che sia rimasto in Italia. Degli altri tre, uno stupendo, dalle linee modernissime, fa bella mostra di sé alla Royal Academy of Music di Londra. Un altro, simile a quello dello “Schmidl”, è conservato a Vienna. Le prime notizie su questo costruttore appaiono sui nostri giornali nei primissimi anni dell’800. Nel 1809, è lo stesso Heichele a pubblicizzare la sua produzione su di un giornale, con le seguenti parole: “Nella mia fabbrica di Piano-Forte, situata nella Strada degli Artisti n° 1001 trovansi vari nuovi Piano-Forte grandi e piccoli di una bella qualità di legno per discretissimi prezzi. Per la bontà, e per la durata di ognuno dé medesimi, io garantisco per il corso di un anno […]. Si fanno delle riparazioni ad istrumenti vecchi».

Allontanatosi per un periodo da Trieste alla fine del primo decennio dell’800 Giovanni Heichele vi fa ritorno nel 1812. Il Fortepiano alla Royal Academy of Music di Londra è stato realizzato a Trieste nel 1815. L’esemplare dello “Schmidl” è di qualche anno successivo. L’ultimo del quale si abbia notizia è datato 1825.

Il secondo strumento al centro della visita è il pianoforte verticale realizzato fra il 1900 ed il 1902 da Luigi Magrini & Figlio, «Piano Manufacturer» a Trieste fin dal 1870, donato al Museo da Maria Latini nel 1993 e restaurato a cura del Lions Club Trieste San Giusto in occasione della 25° Charter Night (anno sociale 2007-2008). Luigi Magrini partecipò a diverse esposizioni nazionali e internazionali, frequenti alla fine del secolo. Fu premiato a Vienna nel 1892 e a Torino nel 1898. L’impegnativo impianto scenico della decorazione in stile Liberty di questo singolare pianoforte lascia supporre che lo strumento sia stato realizzato per l’Esposizione torinese del 1902 i cui Padiglioni, progettati da Raimondo D’Aronco, furono fra i primi esempi di architettura Liberty in Italia.

Concepito e realizzato col contributo di un gruppo di artigiani e uomini di cultura triestini, questo pianoforte rappresenta pertanto una sorta di autentico “manifesto” con il quale le maestranze locali intendevano proporre lo stile Liberty a Trieste e nelle grandi esposizioni internazionali dell’epoca.

 

La partecipazione è compresa nel normale biglietto di ingresso al Museo: intero euro 4,00; ridotto euro 3,00; gratuito per i bambini fino a sei anni non compiuti.

Info: Tel. 040 675 4072

museoschmidl@comune.trieste.it

Palazzo Gopcevich

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