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Il Trovatore

Secondo appuntamento con RACCONTA L’OPERA
Lunedì 15 gennaio 2018 ore 17.30
Ciclo di conversazioni con ascolti a cura dell’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”

Lunedì 15 gennaio 2018, alle ore 17.30, per il cartellone dei “Lunedì dello Schmidl” è dedicato a «IL TROVATORE» di Giuseppe Verdi il secondo appuntamento con «RACCONTA L’OPERA», il nuovo ciclo di guide all’ascolto delle opere in scena al Teatro Verdi di Trieste.
L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.
L’opera, nella produzione firmata da Filippo Tonon (sue anche scene e luci mentre i costumi sono di Cristina Aceti) e nell’allestimento del Teatro Nazionale Sloveno di Maribor, sarà in scena dal 19 al 27 gennaio al “Verdi” di Trieste per la direzione musicale del Maestro Francesco Pasqualetti.
Allo “Schmidl” sarà la musicologa Luisa Antoni a raccontare l’opera del compositore di Busseto, col supporto di esempi musicali e video e con la partecipazione, quale ospite d’onore, del baritono Domenico Balzani, che sul palcoscenico triestino interpreta il ruolo del Conte di Luna.
«Il Trovatore» è la seconda opera della cosiddetta ‘trilogia popolare’, composta tra «Rigoletto» e «Traviata», per la quale lo stesso Verdi aveva consigliato il librettista Salvatore Cammarano di ispirarsi al soggetto di «El Trovador» dello scrittore spagnolo Antonio Garcia Gutierrez, dramma d’impronta romantica rappresentato a Madrid nel 1836 e che aveva colpito il Maestro per la potenza e l’originalità della trama e dei personaggi. Ambientato in Spagna all’inizio del quindicesimo secolo, confezionato in quattro atti e otto quadri, «Il Trovatore» racconta fiammeggianti passioni come l’amore, la gelosia, la vendetta, l’odio e la lussuria. Manrico e il Conte di Luna, rivali in amore per la bella Leonora, si fronteggiano fino alla morte come nemici, senza sapere di essere, in realtà, fratelli. Rappresentato per la prima volta al Teatro Apollo di Roma il 19 gennaio 1853, «Il Trovatore» raccolse un successo senza precedenti: il pubblico ne fu entusiasta e la critica lo definì un capolavoro, sottolineandone il meritato trionfo.
La prima rappresentazione a Trieste seguì nove mesi più tardi, la sera di sabato 22 ottobre 1853.
La trama musicale è un profluvio incandescente di arie, duetti, terzetti e grandi scene corali, tutte di grande appeal e fama popolare come «Il balen del suo sorriso», «Tacea la notte placida», «D’amor su l’ali rosee», «Stride la vampa» e «Di quella pira», per le quali ci vogliono, come disse Caruso, «i migliori quattro cantanti del mondo». Il Conte di Luna e Leonora sono rappresentativi di un fiero mondo aristocratico e di conseguenza le loro aspirazioni vengono perfettamente rispecchiate nelle espressioni altisonanti e anche Azucena, creazione tra le più originali di Verdi e sfida per ogni mezzosoprano di prima grandezza, risulta fortemente caratterizzata. Infine Manrico, sempre associato alla potenza del do di petto, è invece un ruolo che richiede soprattutto un cantante in grado di combinare la delicatezza e la raffinatezza con l’energia che contraddistinguono in egual maniera il personaggio.

L’ingresso alla manifestazione è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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