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Il wagnerismo adriatico di Antonio Smareglia

LUNEDI’ 23 MARZO, ALLE 17.30, SALA BOBI BAZLEN DI PALAZZO GOPCEVICH, IL WAGNERISMO ADRIATICO DI ANTONIO SMAREGLIA.
CONFERENZA CONCERTO A CURA DI STEFANO SACHER CON LA PARTECIPAZIONE DI XIMENE GUERRERO LAM IN COLLABORAZIONE CON LA SEDE DI TRIESTE DELL’ASSOCIAZIONE MOZART ITALIA

“Il wagnerismo adriatico di Antonio Smareglia” è il titolo della conferenza-concerto a cura di Stefano Sacher in calendario lunedì 23 marzo, alle ore 17.30, nell’ambito dei “Lunedì dello Schmidl”, presso la Sala “Bobi Bazlen” al piano terra di Palazzo Gopcevich (Via Rossini 4).
L’appuntamento si colloca nel contesto di una serie di approfondimenti dedicati alla produzione musicale a Trieste negli ultimi decenni dell’impero absburgico, a margine della mostra “La grande Trieste. 1891-1914”, visitabile al Salone degli Incanti-ex Pescheria fino al 3 maggio e nell’ambito della quale il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” ha realizzato la sezione “Scatola magica: i luoghi della musica e dello spettacolo”.
Compositore, direttore artistico della sezione triestina dell’Associazione Mozart Italia e insegnante di musica al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, Stefano Sacher sarà introdotto da Stefano Bianchi, Conservatore dello “Schmidl” e curatore del ciclo dei “Lunedì”, per delineare il ritratto del compositore nato a Pola nel 1854 e scomparso a Grado nel 1929, anche attraverso l’esecuzione di alcune pagine dal vivo al pianoforte, con la partecipazione della cantante Ximene Guerrero Lam, studentessa del Collegio del Mondo Unito.
La storia del teatro d’opera tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ha nell’istriano Antonio Smareglia non solo un esponente di prim’ordine, ma un personaggio che nella sua vicenda biografica ed artistica condensa i caratteri della dimensione multiculturale della città di Trieste di quegli anni. Autore di opere in tedesco e in italiano (su libretti di Luigi Illica e di Silvio Benco), Smareglia giunge alla maturità stilistica ed espressiva al termine di un percorso di formazione che lo ha visto dapprima a Vienna, dove si è abbeverato alla fonte di Bach, Mozart e Wagner ed ha conosciuto personalmente Brahms, quindi a Milano. Anima inquieta e cosmopolita, dunque, tanto per ragioni biografiche (suddito dell’Impero absburgico, figlio di padre italiano e di madre croata) che di formazione, Smareglia vive la sua vocazione europea come conferma della propria specificità culturale. Confesserà a Biagio Marin: «Io non avrei voluto calarmi né di qua [a Vienna] né di là [a Milano] perché vede siamo di questa terra, così commista di genti diverse, e ad essa appartengo».
I successivi appuntamenti – nell’ambito dei “Lunedì dello Schmidl”, attorno al tema “La grande Trieste all’opera” – saranno dedicati a Viktor Parma, con una conversazione con ascolti a cura di Paolo Petronio e Luciano Santin (13 aprile) e a Giuseppe Dannecker, con una conferenza-concerto in sinergia con il Circolo della Cultura e delle Arti, con la partecipazione della soprano Monica Cesar e della pianista Adele D’Aronzo (27 aprile). L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Info Tel. 040 675 4039

museoschmidl@comune.trieste.it

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