Le nozze di Figaro

Fuori scena
A cura dell’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi”

Un scena delle Nozze di Figaro in una cartolina dipinta da Hans Schlimarski
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
CMT F 12316

Lunedì 24 novembre 2025 alle ore 17.30, è dedicato a «Le nozze di Figaro» di Wolfgang Amadeus Mozart il secondo appuntamento con «FUORI SCENA», il ciclo di guide all’ascolto delle opere in scena al Teatro Verdi di Trieste nell’ambito del cartellone dei «Lunedì dello Schmidl», la rassegna di approfondimenti a cura di Stefano Bianchi che il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” da un ventennio offre sulle proprie collezioni al pubblico dei cultori della musica e del teatro. L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.

L’opera, nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste di cui Pier Luigi Pizzi firma regia, scene e costumi, sarà in scena dal 29 novembre al 14 dicembre al “Verdi” di Trieste. Sul podio il Maestro Concertatore e Direttore Enrico Calesso, maestro del Coro Paolo Longo.

Al Gopcevich sarà la musicologa Rossana Paliaga a raccontare questo capolavoro di Mozart.

Composto fra il 1785 e il 1786, «Le nozze di Figaro» è il primo frutto della collaborazione di Mozart con lo scrittore e drammaturgo italiano Lorenzo Da Ponte che avrebbe portato alla creazione di altri due capolavori quali «Don Giovanni» e «Così fan tutte». Era stato lo stesso Mozart a proporre il soggetto, sicuro che la commedia di Beaumarchais «Le mariage de Figaro ou la folle journée» (1781), da cui è tratto il libretto, fosse proprio ciò che stava cercando per esprimere il proprio genio drammaturgico. Il soggetto rispondeva a tre sue esigenze: doveva avere una trama dai veloci ritmi drammatici, essere ricca di eventi e permettere un’indagine musicale delle varie psicologie in gioco. Ovvero della scaltra Susanna, dell’ingegnoso Figaro, del “farfallone amoroso” Cherubino, della indulgente Contessa, dell’incorreggibile Conte d’Almaviva e dei tanti altri personaggi secondari. Tutti dedicatari di arie imperiture, duetti, o insiemi di bellezza insuperata. Tale fu l’entusiasmo di Mozart che compose la partitura, secondo il padre Leopold, «a quattro gradini per volta». Per lui Da Ponte aveva confezionato uno dei più bei libretti della storia: «io concepii facilmente che l’immensità del suo genio domandava un soggetto esteso, multiforme, sublime». «Le nozze di Figaro» andarono in scena al Burgtheater di Vienna il 10 maggio 1786. Mai, prima di allora, la musica aveva ricoperto un ruolo tanto importante nella realizzazione degli eventi drammatici: come avrebbe detto Brahms: «ogni brano del Figaro mi sorprende: il fatto è che non riesco a capire come si possa creare qualcosa di così perfetto».

A Trieste «Le nozze di Figaro» sarebbero apparse per la prima volta nella stagione 1815-1816 al Teatro Nuovo, attuale Teatro Verdi. Nello stesso teatro sarebbero quindi andate nuovamente in scena nel 1819, nel 1940, nel 1944, nel 1950, nel 1962, nel 1972, nel 1986 e nel 2000.

Ingresso libero fino ad esaurimento di posti disponibili. Consigliata la prenotazione (indicando nome, cognome e recapito telefonico) all’indirizzo di posta elettronica info@amiciliricaviozzi.it

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