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Marcello Mascherini. Il teatro

Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl,
Palazzo Gopcevich, Trieste
04.06 | 20.07.2021
Museo Civico d’Arte,
Palazzo Ricchieri, Pordenone
15.10 | 28.11.2021

Di Marcello Mascherini esistono una fittissima bibliografia, un catalogo generale delle opere plastiche (Allemandi, Torino 1998) e il ricordo di molte mostre delle sue sculture. Tra le più recenti, Mascherini e la scultura europea del novecento (Trieste, Salone degli incanti, 2007), Mascherini e Padova (Padova, Palazzo Zuckermann, 2017), Marcello Mascherini. Lo scultore dei transatlantici (Monfalcone, Museo della Cantieristica, 2017- 2018).

«Ballerino Pipistrello», figurino per il balletto Cartoni animati, 1948, acquarello. Trieste, collezione privata.

Ma pochi sanno delle opere dello scultore per il teatro, documentate dal 1948 al 1974, la cui cronaca fu redatta per la prima volta da Adriano Dugulin, già conservatore dei Musei Civici di Trieste, per il catalogo della mostra antologica a Villa Manin di Passariano (1988) con un successivo saggio per la mostra ai Sassi di Matera (2004).

Si tratta di costumi e scene realizzate per il Teatro Stabile della Città di Trieste (1957-1968), per il club privato La Cantina (1958-1974), dove Mascherini ricopriva anche il ruolo di regista, e per il Teatro dell’Opera di Roma (1969-1970). Mancava tuttavia uno studio esaustivo sull’impegno artistico di Mascherini in campo teatrale: regia, scenografie, costumi, feste cittadine (le festose “Cavalchine” al Teatro Verdi di Trieste, dal 1948 al ’60).

Scenografia per la Cavalchina Rapsodia in blu, Teatro Giuseppe Verdi, Trieste, 21 febbraio 1955; allestimento di Marcello Mascherini, ospite d’onore l’attrice Sophia Loren

L’idea editoriale ed espositiva, promossa dall’associazione Archivio Marcello Mascherini, è stata subito condivisa dal prof. Paolo Quazzolo, docente di Storia del teatro nel Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Trieste, incaricato quale responsabile scientifico del progetto. La spontanea adesione del Comitato di Pordenone della FITA (che dal 2011 organizza il Festival Internazionale del Teatro Amatoriale presso il Teatro Comunale di Azzano Decimo, rassegna e teatro entrambi intitolati a Marcello Mascherini) è risultata preziosa per ottenere il finanziamento regionale e ulteriori sponsorizzazioni. Enti e associazioni hanno risposto con entusiasmo: tra queste, il Circolo della Cultura e delle Arti di Trieste di cui Mascherini fu tra i soci fondatori nel 1946, ricoprendo poi a vita fino all’83 la carica di direttore della Sezione Arti figurative.

Scena da La leggenda di ognuno di Hugo von Hofmannsthal, Teatro Nuovo, Trieste, 3 aprile 1958; regia di Franco Enriquez, scenografie ed effetti di luce di Marcello Mascherini

La ricerca presso vari archivi, nonostante le difficoltà poste dal Covid, ha consentito di realizzare la monografia Marcello Mascherini. Il Teatro, curata da Paolo Quazzolo e Francesco Bordin per i tipi di Umberto Allemandi (Torino) con i saggi di Cristina Benussi, Massimo De Sabbata, Lorenzo Nuovo e dello stesso Quazzolo. Il libro comprende un ricco inserto iconografico, che integra le selezioni espositive in mostra al Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste, dal 4 giugno al 20 luglio, e al Museo Civico d’Arte di Pordenone, dal 15 ottobre al 28 novembre 2021.

I prestiti per le due esposizioni di disegni, medaglie, sculture e documenti sono stati concessi dall’Archivio Storico e Audiovisuale della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, dallo stesso Civico Museo Teatrale di Trieste e dall’Archivio dell’artista; altre fototeche hanno concesso le immagini d’epoca. In esposizione anche una versione in bronzo, di collezione privata, del Ritratto di Giani Stuparich realizzato da Mascherini nel 1944. Lo scrittore triestino fu il primo presidente del Circolo della Cultura e delle Arti che ha festeggiato quest’anno il 75ennale dalla fondazione.

Scena da La dodicesima notte di William Shakespeare, Teatro Nuovo, Trieste, 14 gennaio 1961 1961; regia di Giovanni Poli, scene di Marcello Mascherini. In primo piano la scultura in ferro di Marcello Mascherini idealizzante il personaggio di Viola

Palazzo Gopcevich

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