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Turandot

Lunedì 8 maggio 2023 alle ore 17.30, per il cartellone dei «Lunedì dello Schmidl» è dedicato a «Turandot» di Giacomo Puccini il settimo appuntamento della stagione con «FUORI SCENA», il nuovo ciclo di guide all’ascolto delle opere in scena al Teatro Verdi di Trieste. L’iniziativa si svolge nel segno della consolidata collaborazione tra il Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, l’Associazione Triestina Amici della Lirica “Giulio Viozzi” e la Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi”.

Nella foto
Umberto Brunelleschi (Pistoia 1879 – Parigi 1949)
Figurino per Turandot, atto 2°.
G. Ricordi, Milano, 1926 ca.
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
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L’opera, nella produzione firmata da Davide Garattini Raimondi (scene e luci di Paolo Vitale, costumi di Danilo Coppola, movimenti scenici Anna Aiello) nel nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste con la partecipazione del Coro “I Piccoli Cantori della Città di Trieste”, sarà in scena al “Verdi” dal 12 al 21 maggio. Sul podio il Maestro Concertatore e Direttore il Maestro Jordi Bernàcer, maestro del Coro Paolo Longo.

Allo “Schmidl” sarà la musicologa Sara Zupančič a raccontare l’opera del compositore toscano, avvalendosi anche di esempi musicali e video.

Per il soggetto di «Turandot», Giacomo Puccini s’ispirò a una novella persiana da cui Carlo Gozzi (1762) aveva tratto l’omonima fiaba teatrale, già oggetto di importanti adattamenti musicali: dalle musiche di scena composte da Carl Maria von Weber nel 1809 all’opera di Ferruccio Busoni, rappresentata nel 1917. Il libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni si basa sulla traduzione di Andrea Maffei dell’adattamento tedesco di Friedrich Schiller del lavoro del Gozzi. Mentre stava lavorando all’opera – nell’agosto del 1920, a Bagni di Lucca dove si trovava per un soggiorno termale – Puccini ascoltò un carillon con temi musicali proveniente dalla Cina, temi che saranno presenti anche nella stesura definitiva della partitura. L’opera in 3 atti e 5 quadri, lasciata incompiuta a causa della morte del compositore, sopraggiunta il 29 novembre 1924, venne successivamente completata da Franco Alfano sugli appunti.

La prima rappresentazione ebbe luogo il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala con Arturo Toscanini sul podio, il quale si interruppe nel punto esatto al quale era arrivato Puccini, per eseguire quindi l’opera con il completamento di Alfano l’indomani e nelle successive recite.

La prima a Trieste sarebbe seguita lo stesso anno al Teatro Verdi, la sera del 22 dicembre 1926.

Ingresso libero fino ad esaurimento di posti disponibili.

Consigliata la prenotazione (indicando nome, cognome e recapito telefonico) all’indirizzo di posta elettronica info@amiciliricaviozzi.it

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