Pierluigi Sabatti presenta il volume di Bogomila Kravos
Lunedì 18 aprile 2016 ore 17.30
«Un teatro per la città: breve storia del Teatro Sloveno di Trieste dal 1850 al 2000» è il titolo del libro di Bogomila Kravos recentemente pubblicato da Slovenski raziskovalni inštitut / Istituto Sloveno di Ricerche (SLORI), Slovensko stalno gledališče / Teatro Stabile Sloveno (SSG) e Slovenski gledališki inštitut / Istituto Teatrale Sloveno (SLOGI) di Lubiana. Il volume sarà presentato dal giornalista e scrittore Pierluigi Sabatti, nell’ambito del cartellone dei «Lunedì dello Schmidl» e in collaborazione con lo Slovensko Stalno Gledališče/Teatro Stabile Sloveno, lunedì 18 aprile 2016 alle ore 17.30 presso la Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich (Via Rossini 4).
Il 12 novembre 2012, l’edizione 2012-2013 dei “Lunedì dello Schmidl” si apriva con un appuntamento intitolato «110 e lode». Era questo lo slogan all’insegna del quale lo Slovensko Stalno Gledališče presentava la propria stagione. Fu l’occasione per ripercorrere centodieci anni di attività teatrale degli Sloveni e per gli Sloveni di Trieste, a partire da quel 1902 in cui vedeva la luce il Drmatično društvo, ossia la triestina Società filodrammatica slovena.
L’incontro offrì l’opportunità ricordare come da questo nucleo originario si fosse sviluppata l’attività professionale del teatro che, con le proprie produzioni, ha arricchito il panorama culturale triestino nella sua espressione multietnica durante il periodo culturalmente fertile del finis Austriae. In quella sede si ricordò come il teatro sloveno tenne poi tenacemente fede alla propria missione artistica nel periodo delle due guerre mondiali, interpretò quindi la rinascita del dopoguerra, le sperimentazioni e le battaglie dei decenni successivi del XX secolo e, dal 2001, incrementò infine sensibilmente la fruizione dei propri spettacoli di produzione e ospiti con l’introduzione dei sovratitoli in italiano.
L’incontro fu anche l’occasione per constatare come, nonostante un’attività ultracentenaria, il Teatro Stabile Sloveno avesse bisogno di essere ancora scoperto dai triestini nel potenziale che, fin dalla fondazione, costituisce la sua missione di mediatore tra la cultura italiana e la cultura di area slava. È noto come, grazie al lavoro di questa istituzione, le opere di molti autori italiani, dai classici ai contemporanei, siano state tradotte per essere apprezzate e conosciute anche dal pubblico d’oltre confine. Al pubblico italiano è stata viceversa offerta l’opportunità di avere un approccio diretto con opere in prima assoluta in Italia attraverso produzioni internazionali che hanno sempre aperto panoramiche affascinanti sull’estetica e la poetica dell’est Europa.
Le celebrazioni del 2012 evidenziarono una volta di più la difficoltà, tanto per lo studioso quanto per il semplice appassionato che non legga lo sloveno, di disporre di una bibliografia specifica e documentata sui fatti e i protagonisti del teatro in lingua slovena a Trieste.
Il volume di Bogomila Kravos che viene presentato lunedì allo “Schmidl” contribuisce a colmare questa lacuna e si offre al lettore italofono quale prezioso strumento di indagine e di ricostruzione storica, in una prospettiva che integri le diverse espressioni linguistiche che hanno dato forma e sostanza alla vita teatrale triestina tra Otto e Novecento.
L’ingresso alla manifestazione è libero, fino ad esaurimento di posti disponibili.