Il palcoscenico di Luciano Damiani

La scenografia italiana del secondo novecento
Conversazione di Rossana Suriano
Lunedì 15 dicembre 2025 ore 17.30

Figurini di Luciano Damiani per Il capitano di Köpenick di Carl Zuckmayer in scena al Politeama Rossetti di Trieste nella Stagione 1973/74
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Archivio Teatro Stabile, b.346
CMT OA 4/344

Si intitola «Il palcoscenico di Luciano Damiani» ed è dedicata alla scenografia italiana del secondo Novecento la conversazione di Rossana Suriano in calendario lunedì 15 dicembre 2025, alle ore 17.30, alla Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich (Via Rossini 4), per il cartellone dei «Lunedì dello Schmidl», il ciclo di incontri e approfondimenti a cura di Stefano Bianchi che il Museo Teatrale da vent’anni offre al pubblico dei cultori della musica e del teatro.

Quando Luciano Damiani iniziò a lavorare come scenografo, negli anni Cinquanta, l’idea di scenografia era in un periodo di transizione e innovazione. Come Damiani, in quel periodo, altri suoi colleghi si distinsero per il loro lavoro basato su di una ricerca innovativa che influenzò il teatro drammatico e quello d’opera. Egli ha assunto, nella storia della scenografia italiana, la medesima strategica funzione che Strehler ha occupato nel campo della regia: ha perseguito un’idea di spazio scenico che si pone all’opposto della decorazione e consiste, invece, nella sua strutturazione. Il suo stile punta a scene tridimensionali che, soprattutto grazie all’uso della luce, compongono una visione di spazi concepiti come affascinanti palcoscenici chiusi.

Damiani è fra coloro che più hanno contribuito a cambiare l’idea e la stessa percezione corrente del teatro, attraverso una ricerca senza confini orientata in senso filologico, sperimentale e persino utopico, coinvolgendo in una prodigiosa sinergia inventiva i protagonisti del professionismo scenografico italiano.

Rossana Suriano ha conseguito un dottorato in Arti dello Spettacolo presso l’Università Aldo Moro di Bari, in cotutela con l’Université Sorbonne Nouvelle di Parigi. Il suo ambito di ricerca è incentrato sullo studio dell’evoluzione dello spazio scenico nella seconda metà del XX secolo. Ha ricoperto incarichi come assistente alla regia per spettacoli teatrali e operistici, ha vinto una residenza artistica di scrittura teatrale alla Biennale Teatro di Venezia nel 2024 e attualmente è responsabile dell’organizzazione di eventi culturali presso la Fondazione Morra di Napoli.

L’ingresso alla manifestazione è libero fino ad esaurimento di posti disponibili.

Palazzo Gopcevich

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