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TRIESTE-GRAZ: CONSONANZE

Nel nome di Carl Ferdinand Lickl e di Ferruccio Busoni la tappa di un progetto nato dalla collaborazione tra Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”, Conservatorio “Giuseppe Tartini” di Trieste e Johann-Joseph-Fux-Konservatorium di Graz

Lunedì 31 ottobre 2016 – ore 17.30

Nasce dai pentagrammi manoscritti conservati in un Fondo musicale del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” il progetto «Trieste-Graz: consonanze», sviluppatosi nel segno della collaborazione tra lo stesso “Schmidl”, il Conservatorio “Giuseppe Tartini” e il Johann-Jospeh-Fux-Konservatorium di Graz. Il Fondo è quello che custodisce l’eredità musicale del compositore Carl Ferdinand Lickl, nato a Vienna nel 1803, attivo a Graz negli anni Venti dell’Ottocento, trasferitosi a Trieste nel 1830 e qui attivo fino al 1864, anno della sua morte. La sua musica, comprendente tra l’altro l’opera «La disfida di Barletta», andata in scena nel 1848 al Teatro Grande (l’attuale Teatro Verdi) è entrata far parte delle collezioni dello “Schmidl” nel 1994, grazie alla donazione di Mirella Timeus vedova Brodar e Maria Grazia Calcagno in Rivari, nipoti del compositore.
A raccontare la vita e la musica di Carl Ferdinand Lickl, lunedì 31 ottobre con inizio alle 17.30 presso la Sala “Bobi Bazlen” di Palazzo Gopcevich nell’ambito del ‘cartellone’ dei «Lunedì dello Schmidl» sarà il musicologo di Graz Gregor Kokorz, in dialogo con Stefano Bianchi, Conservatore del Museo Teatrale. L’incontro si configura come una prolusione al concerto che seguirà, nella stessa giornata di lunedì 31 ottobre, con inizio alle 20.30, presso il Conservatorio Tartini, nell’ambito della Stagione 2016-2017. Già eseguito a Graz domenica 23 ottobre nella Stagione concertistica del Johann-Jospeh-Fux-Konservatorium, il concerto ha per protagonisti studenti del Conservatorio Fux e del Conservatorio Tartini, che si alternano in un programma dedicato non soltanto a Carl Ferdinand Lickl, ma anche a Ferruccio Busoni, a sua madre Anna Weiss Busoni e a Wilhelm Mayer Rémy, in un sorprendente gioco di intrecci musicali tra le città di Trieste e di Graz.

Lickl ha operato infatti a Graz nei primi anni della sua carriera per poi trasferirsi a Trieste. Qui è stato tra l’altro insegnante di pianoforte di Anna Weiss Busoni, alla quale ha dedicato «La melanconia: pezzo caratteristico op. 53». Ferruccio Busoni, del quale ricorre quest’anno il centocinquantesimo anniversario della nascita, ha avuto a sua volta la prima formazione musicale a Trieste sotto la guida della madre, ma a Graz ha sistematizzato le proprie competenze in ambito compositivo (maturate prevalentemente da autodidatta), sotto la guida di Wilhelm Mayer Rémy, per 15 mesi nel periodo 1879-1881.

Quando Mayer morì nel 1898, Busoni, artista ormai affermato, dedicò un articolo di commosso ringraziamento alla sua memoria, nel quale rievocò con gratitudine e malinconia il delizioso godimento che gli avevano offerto le lezioni di Mayer e l’intenso periodo di studio, con lui fatto, sui testi bachiani in cui egli imparò a capire, «che è cosa diversa dall’apprezzare», la continuità organica della musica occidentale.

L’appuntamento con il «Lunedì dello Schmidl» ed il successivo concerto al Conservatorio Tartini costituiscono la tappa di un percorso destinato a nuovi traguardi sulla scorta del lavoro di ricerca musicologica di Gregor Kokorz e nel segno del gemellaggio tra le città di Trieste e Graz.
L’ingresso alla manifestazione è libero, fino ad esaurimento di posti disponibili.

Nelle immagini:


Ferdinando Carlo Lickl, fotografato a Trieste da F. Benque nel 1864
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Archivio Fotografico [CMT F 1563]
Ferruccio Busoni, fotografato a Trieste da Emblemi e Ballarini alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento
Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Archivio Fotografico [CMT F 839]

Palazzo Gopcevich

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